venerdì 26 aprile 2024

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ACQUE: Introduzione


Inquadramento della problematica ambientale


Il Molise, pur essendo una regione di ridotte dimensioni, si caratterizza per la presenza di una forte variabilità di risorse idriche interne e costiere e quindi di habitat annessi. L’ARPA Molise, quale supporto tecnico operativo della Regione Molise, si inserisce nel contesto regionale con programmi ed attività di monitoraggio che partono dal campionamento e dall’ analisi in laboratorio e arrivano alla valutazione dello stato delle acque molisane, senza trascurarne gli aspetti di rischio e di possibile impatto. La logica seguita protende verso un approccio di tipo integrato che prevede una valutazione globale della risorsa acqua e che non prescinde dalle caratteristiche ambientali dei corpi idrici considerati; ciò nell’ottica della loro salvaguardia e della buona conservazione e, al fine ultimo, di un utilizzo sostenibile da parte della collettività.

1) Monitoraggio di routine L’Agenzia, effettua analisi di routine che riguardano il controllo chimico-fisico, microbiologico e biologico delle acque superficiali interne su tutta la rete di monitoraggio per un totale di 61 stazioni campionate. Per una valutazione completa della preziosa risorsa, il monitoraggio interessa anche le acque reflue, le acque potabili, le minerali e di piscina.
Al fine di una migliore ed immediata visualizzazione dello Stato Ecologico dei corsi d'acqua significativi per la regione Molise e di alcuni fiumi minori di particolare interesse sono state prodotte anche carte tematiche la cui visione è a disposizione del pubblico.


Il monitoraggio periodico viene effettuato sui corsi d’acqua superficialiritenuti significativi secondo la legge nazionale 183/89: il Volturno, a carattere nazionale, il Trigno, il Sangro ed il Fortore, a carattere interregionale, il Biferno e il Saccione di entità regionale. Inoltre, vengono monitorati alcuni affluenti degli stessi quali il Carpino, il Sordo, il Cavaliere, il Ventra, il S.Bartolomeo, il Rava, il Ravicone, il Tammaro, il Verrino, la Zittola, tutti in provincia di Isernia; il Rio, il Quirino, il Rivolo, il Tappino, il Tammaro, il Sinarca, il Tecchio ed il Rio Vivo, per la provincia di Campobasso. Particolare importanza rivestono anche alcuni bacini artificiali ad uso umano, quali gli invasi del Liscione e di Occhito, che sopperiscono alla carenza idrica delle popolazioni del Basso Molise e della Puglia.
Il monitoraggio dell’ambiente marino-costiero, caratterizzato da una costa estesa circa 36 km, rappresenta uno degli ambienti a maggior bisogno di protezione e recupero in quanto è testimonianza delle modificazioni apportate dal contesto antropico locale, sia produttivo che turistico.
Per il periodo 2001-2004, è stata affidata all’ARPA Molise l’attuazione del programma di monitoraggio regionale di tale ambiente in convenzione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.
Per le acque sotterranee, sono in corso le attività inerenti il loro specifico controllo nell’ambito del progetto denominato "Progetto di monitoraggio e studio delle acque superficiali interne e delle acque sotterranee" comprensivo del censimento dei principali acquiferi della regione e della determinazione dei livelli piezometrici e delle portate (D.Lvo 152/99 art.62 comma 14 bis).
Per quanto attiene alle acque destinate al consumo umano, oltre alla rete esistente che consta di 645 stazioni distribuite nell’ambito di tutti i comuni del territorio regionale, di cui 215 ricadenti nel territorio isernino e 430 in quello di Campobasso, si sta provvedendo all’organizzazione di una nuova rete di monitoraggio che sarà implementata in collaborazione con le AASSLL e con l’Assessorato alle Politiche Sanitarie della Regione Molise, secondo il dettato del Decreto Legislativo n.31 del 2 febbraio 2001. Nel corso del 2003, il Dipartimento Provinciale di Isernia, ha partecipato ad una sperimentazione, coordinata dall’Istituto Superiore della Sanità, per la individuazione di metodi microbiologici alternativi a quelli previsti dal Decreto n. 31/ 2001 per l’analisi di parametri quali i "Batteri coliformi a 37°C, Eschierichia Coli".
I controlli sulle acque di scarico, urbane ed industriali, vengono effettuati periodicamente e, di recente, forniscono, in corredo ai risultati analitici, la caratterizzazione delle biomasse dei fanghi attivi

2) Progetti speciali   Appartengono a questo ambito i progetti che non rientrano nelle analisi di routine e la cui validità è definita e limitata al raggiungimento di obiettivi di centralità strategica individuati secondo problematiche e bisogni di rilievo europeo, nazionale e regionale.
Fra i progetti a carattere nazionale si sottolineano:

  • la collaborazione al Progetto promosso dall’ARPA Emilia Romagna per il monitoraggio delle acque superficiali del Biferno che prevede l’applicazione di un innovativo indice, l’Indice di Funzionalità Fluviale (IFF), ampiamente utilizzato all’interno del sistema agenziale per la efficiente valutazione ecosistemica dei corsi d'acqua. Tale Indice, viene valutato in concomitanza ad altri elementi quali i "Sedimenti ed il Biota"al fine di una integrazione completa delle analisi e delle informazioni di natura biologica già note.
  • nell’ambito del progetto Centri Tematici Nazionali, l’ARPA Molise è entrata a far parte della compagine operativa del CTN NeB e ha proposto, a scala di bacino idrografico, un nuovo indicatore biologico che valuta la diversità delle comunità dei macroinvertebrati bentonici in relazione alle condizioni ambientali di riferimento e la cui applicabilità sarà sperimentata a scala nazionale.
  • la partecipazione, in qualità di partner operativo, al processo di omogeneizzazione dei dati relativi ai siti di monitoraggio fluviale dei Paesi dell’ Ecoregione Mediterranea, promosso da APAT e APPA Trento, per l’integrazione e completezza del database europeo;

Fra i progetti a carattere regionale riveste un ruolo di spicco:

  • l’avvio di un progetto sperimentale sugli invasi del Liscione e di Castel S. Vincenzo per la messa a punto di una metodologia di indagine utile alla valutazione della qualità dei laghi mediante l’applicazione dell’ Indice di Funzionalità Perilacuale (IFP).
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